Mindfulness

La Mindfulness, non nasce come molti credono negli anni settanta in prima istanza per opera del dottor Kabat-Zinn: lui stesso infatti riconosce che la consapevolezza, la presenza, non solo è una qualità presente in una certa misura (sviluppabile) in ogni essere umano, ma è il cuore di molte tradizioni meditative e sapienziali occidentali e orientali, prima tra tutte la pratica meditativa della Vipassana in alcune tradizioni Buddiste.

Il suo utilizzo nella clinica, negli ospedali, nelle scuole e poi in moltissimi altri campi è merito dell’incontro tra l’esperienza personale di meditazione di J.Kabat-Zinn e la sofferenza dei pazienti negli ospedali, negli anni sessanta il dott. Kabat-Zinn riesce a creare un percorso standardizzato chiamato  “Mindfulness Base Stress Reduction (M.B.S.R)“. Sulla base di questo iniziarono numerose ricerche scientifiche che grazie alla ripetibilità del MBSR ne dimostrarono l’efficacia per la riduzione dello stress, dell’ansia, del dolore cronico, della depressione e di parecchio altro. La mindfulness e altre meditazioni vengono quindi  utilizzate oggi in alcune discipline mediche e psicoterapeutiche, mindfulness è una modalità di esplorazione al momento presente, non giudicante e intenzionale, momento dopo momento.

Aumentando la consapevolezza al momento presente di sensazioni (attrazione e repulsione ad es), percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, sensazioni fisiche, azioni, parole  e relazioni aiuta a trasformare la propria relazione con la sofferenza  (o prevenirla) anche attraverso un’accettazione ciò che c’è così com’è. Proprio grazie a questa accettazione, che permette il contatto con la realtà, paradossalmente spesso avviene la trasformazione e insight più profondi su se il mondo, la transitorietà, il modo di trasformare situazioni difficili e dolorose.

Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla. Il protocollo MBSR aiuta a creare le condizioni per allenare la nostra qualità di presenza gentile e intenzionale già presente in noi, rafforzandola, stabilizzandola e questo porta a cambiamenti neurobiologici, sociali, emotivi, psicologici e relazionali. Aumenta ad es l’attività della corteccia prefrontale sinistra e la sua capacità di inibire, tramite la sostanza bianca , l’attività dell’amigdala ( attiva negli stati di stress ad es e paura). Questo ci permette di aumentare la Resilienza (la capacità di riprendersi da emozioni o momenti dolorosi, di aumentare la nostra Prospettiva (capacità di mantenere più a lungo una emozione positiva) oltre che diminuire lo stress. Questo è solo una delle tante trasformazioni che le ricerche scientifiche attuali sembrano avere dimostrato possano avvenire anche dopo un training di mindfulness di 8 settimane. Ma la mindfulness permette anche di sviluppare una qualità di saggezza che aiuta a percepire la reale natura di se e dei fenomeni attorno a se, ad esempio riuscendo piano piano ad integrare nella propria vita e percezione di se e del mondo la transitorietà di tutto questo aiuta a vivere paradossalmente con meno sofferenza e più a contatto con la realtà. Potrei scrivere enciclopedie sulla mindfulness ma questo non ci aiuterebbe necessariamente a comprenderla e svilupparla, sarebbe un pò come studiare a tavolino il nuoto. Questo non mi aiuterebbe a nuotare una volta nell’acqua. Meglio fare lezioni di nuoto in acqua con un istruttore di nuoto qualificato. Allo stesso modo per comprendere e sviluppare la mindfulness la cosa migliore è praticarla, all’inizio  con un istruttore qualificato.

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