Gruppo per la prevenzione e la gestione dello stress e per il supporto e benessere della persona,
un ritiro di pratica intensiva di mindfulness più altre pratiche contemplative
Rudimenti di psicologia, anche buddista in chiave secolare
Quali strumenti/risorse possiamo sviluppare per gestire lo stress e vivere pienamente le nostre vite?
La Mindfulness e altre pratiche contemplative, la psicologia occidentale e quella Buddista ci aiutano non solo a prevenire e gestire lo stress anche a scoprire le nostre risorse innate.
L’ Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di emergenza per la salute mentale- psicologica di tutti noi( da quando è iniziata la pandemia)
Insonnia, ansia, stress, violenza, e molti altri disturbi e disagi psicologici e sociali si sono intensificati. L’esperienza vissuta nei mesi di pandemia ha reso tutti noi maggiormente consapevoli della transitorietà della nostra vita, non solo in termini temporali o di vita e morte fisica ma anche per tutti gli aspetti connessi alla quotidianità, al lavoro,alle relazioni, ai rapporti sociali, alle libertà personali e molto altro: quello che prima passava inosservato e dato per scontato come “La Normalità”, improvvisamente è cambiato scomparso e/o cambiato drasticamente
Questa è anche una eccezionale possibilità per fare passaggi di consapevolezza e crescita
Cosa abbiamo imparato dai mesi di isolamento e Pandemia covid-19? Come stiamo ora e quali risorse possiamo ancora sviluppare o intensificare?
Come dice M. Esptein nel suo libro The Trauma of Everyday Life e in vari talks, “c’è un fiume sotterraneo in ognuno di noi”.
Il cambiamento continuo, a volte traumatico (quando non abbiamo strumenti per attraversarlo), è sempre con noi, in ogni istante, ci attraversa, o ci nuotiamo dentro.
Come dice Lama Tzong Khapa, siamo travolti dai tre grandi fiumi della sofferenza – impermanenza, della malattia, della vecchiaia e della morte, abbiamo mani e piedi legati dal karma e siamo dentro la rete della percezione illusoria dell’io.
Abbiamo bisogno di risorse e strumenti che rafforzino la consapevolezza che osserva il cambiamento, ma anche di essere il cambiamento, di trasformarci grazie al cambiamento e trovare allo stesso tempo un luogo in noi sereno e stabile, che accoglie il cambiamento, un rifugio, qualcosa più ampio di noi , di ciò con cui ci identifichiamo abitualmente ;
nella metafora dello specchio:
abbiamo bisogno di ricordarci che siamo anche lo specchio – la coscienza o consapevolezza nella metafora – e non solo le immagini che cambiano sempre sullo specchio – cioè gli eventi interni ed esterni, pensieri ed emozioni, – siamo anche la consapevolezza che osserva il cambiamento non solo il cambiamento.
Come possiamo rafforzare questa consapevolezza e cercare vie per liberarci dalla rete della” percezione illusoria dell’io” o almeno dalle abitudini più disfunzionali che non sono per nulla in linea con i dati di realtà?
In gruppo cercheremo di elaborare i mesi passati e presenti, osservando la saggezza che potremmo trarne, lo sviluppo di qualità, le comprensioni e le consapevolezze che ci aiuteranno ad affrontare i momenti di cambiamento futuri, di qualsiasi genere potranno essere, anche se l’istinto tal volta sano, potrebbe essere quello di lasciare tutto alle spalle, dimenticarli e cancellarli.
Cercheremo di bilanciare momenti di consapevolezze su transietorietà, lutti e cambiamenti con rilassamento, yoga, e il rafforzamento di qualità quali la mindfulness e la compassione e grazie alle sinergie e alla forza del gruppo ci alleneremo con meno fatica individuale.
Non faremo miracoli in 5 giorni ma cercheremo di chiarire quali sono i rischi del non essere consapevoli della transietorietà e sapremo quali strumenti allenare e utilizzare per i momenti di piccoli e grandi cambiamenti delle nostre vite.
Durante il ritiro, utilizzando la meditazione mindfulness e le basi della psicologia buddhista, uniti all’esperienza professionale come psicoterapeuta, la conduttrice,l’insegnante ci guiderà in questa indagine per trovare le nostre risposte.